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ALITA - l'angelo della battaglia
(collezione Stefano Marasco)

Alita è un manga che narra le avventure di una giovane ragazza cyborg
(ossia una ragazza il cui cervello è stato installato all'interno di in un corpo robotico) priva di memoria.
La storia viene ambientata nella "città discarica", una gigantesca metropoli sovrastata da Salem,
la favolosa città sospesa tra le nubi che scarica sotto di sé i rifiuti. In una di queste discariche un cyberdottore,
Daisuke Ido, ritrova Alita gettata tra i rifiuti; il suo corpo ha subito gravissimi danni strutturali, mentre il suo cervello,
sebbene in stato di "stasi", è ancora intatto. Il cyberdottore decide allora di ripararla e di donarle un nuovo corpo.
Da queste premesse si dipana la storia di Alita.


Il kit si compone di 15 pezzi. La qualità della resina è buona ma la giunzione delle braccia
con il vestito si presenta subito difficile perchè lo stampo non è in asse. Questo ci costringe ad un lavoro
di rimodellazione a caldo e aggiunta di parti in milliput.

Tutte le parti del corpo sono state impernate

Per ricostruire le giunture del ginocchio abbiamo inserito delle molle vere eliminando
quelle finte in resina fornite dal kit

Primer su tutti i pezzi, alcuni di essi sono stati trattati con nero Alclad

L'impermeabile costituisce uno degli elementi più importanti, perchè è molto ampio
ed il colore chiaro stacca sul nero della tuta. Abbiamo scelto un ocra tendente allìarancio
per mantenere un tono vivace e caldo

1) fondo grigio

2) base ocra uniforme

3) primo passaggio della stessa tinta più scura nelle parti interne più ampie

4) secondo passaggio di scuro nelle pieghe

5) vari passaggi della stessa tonalità di chiaro sui rilievi del panneggio

6) colpi di luce finali su alcune pieghe

Gli stivali hanno avuto lo stesso trattamento

particolare delle ginocchiere - tutte le parti metallizzate sono state trattate con vari passaggi
di Alclad steel

Particolare delle giunture interne del ginoccho modificate

 

 

Come tutti i soggetti anime, il viso non aveva molte pieghe e questo era anche discretamente inespressivo.

Abbiamo fatto diversi passaggi di incarnato sfumando le ombre e le luci direttamente ad aerografo.
Alla fine un passaggio ad olio su tutto ha reso la pelle più naturale. I colpi di luce sono stati dati con il bianco.
Gli iserti bionici che traspaiono dal viso sono stati fatti con lo smalto.

 

Le parti sono state finalmente assemblate

I capelli non coincidevano bene si è dovuto intervenire con una stuccatura generosa

 

La basetta doveva richiamare l'ambiente dove viveva Alita, ovvero la città discarica.
Abbiamo inserito diversi elementi. Sucessivamente uniformati con una tinta che non distogliesse troppo l'attenzione al soggetto

FINITA

 

by Renato Rosano e Delia Locarno