KIT DI PARTENZA: Abbiamo utilizzato un camion ITALERI in scala 1/24. Da questa scatola abbiamo prelevato: il cofano, l'abitacolo ed il vano notte. Il resto proviene dalla nostra banca pezzi personale, plasticard ed ingegnosi adattamenti di materiali trovabili in commercio (telefono di una doccia, parti di infissi in alluminio, booster per luci al neon, cannucce, timbri, ecc). E' stato necessario realizzare in anticipo un disegno del mezzo per poter meglio studiare e ricostruire le varie parti.

INTERNI: Per gli interni abbiamo utilizzato il vano originale ricostruendo l'intero cruscotto ed una consolle strumenti tra i due sedili. Un'abbondante aggiunta di manometri, pulsanti e leve anche sul tetto interno hanno reso il tutto più tecnico. Il volante è stato sostituito da una cloche che più si adattava al sistema di guida. Parabrezza e deflettori sono stati ricostruiti con acetato trasparente. Per renderli più visibili abbiamo dovuto aprire una portiera che in origine era chiusa. Il vano notte, che in origine risultava privo di accessori interni, è stato interamente arredato ricostruendo il letto con relativa coperta (fatta con lo scottex), mensola, lampada, televisore e armadietto. Per poter vedere l'arredo abbiamo aperto un tettuccio a saracinesca sul tetto del vano.


PARTE INFERIORE: Abbiamo rappresentato l'insieme degli sfiati dei motori che servivano a sorreggere il mezzo ad una certa altezza da terra. Questi, sono stati realizzati in parte con delle rondelle e rete metallica in parte con tubi in ottone. Una rete di cablaggi realizzati con filo elettrico e cannucce ha completato il tutto. Un rivestimento di un telefono da doccia ci ha permesso di creare la parte terminale del mezzo in maniera molto aerodinamica. Nella parte sottostante la cabina di guida abbiamo ricavato il vano del carrello anteriore a scomparsa, formato da un pattino autocostruito con plasticard, cartone tubi in metallo e pezzi di recupero. Quest'ultimo in fase di volo doveva rientrare nel suo alloggio.

LO SCAFO: Sul telaio originale del mezzo, è stato ricostruito tutto il sistema di alloggiamento del motore e dei serbatoi, nonché il meccanismo di ancoraggio delle cisterne. Le difficoltà maggiori si sono presentate nel realizzare in maniera armoniosa con tutto il mezzo i sistemi propulsivi delle turbine anteriori, occultandone i parafanghi. Abbiamo effettuato delle prove con del cartoncino prima di accettare una configurazione ottimale e infine abbiamo riprodotto la forma con vari pezzi di plasticard. Per realizzare nella parte posteriore il propulsore di spinta orizzontale abbiamo utilizzato i gusci del motore originale con aggiunta di raccordi, cavetti e piccoli particolari ottenendo un effetto piuttosto realistico. Il Getto posteriore è stato creato unendo un coprivalcole da calorifero ad un post-bruciatore dell'F14 in scala 1/32. Il progetto doveva tenere conto del fatto che tali mezzi dovevano essere autocostruiti e pertanto adattati (ricordando il sistema utilizzati nei chopper americani). Posteriormente, per non rischiare di appesantire troppo il veicolo con altri due alloggiamenti, abbiamo costruito due appoggi esterni, azionati da un sistema idraulico che al decollo rientravano come quelli utilizzati dalle gru ruotate per livellarsi al terreno. Questi due appoggi, li abbiamo realizzati con due booster da neon integrati con delle basi di timbri da ufficio. Considerando che questo mezzo volando a pochi metri dalla superfice poteva urtare con vegetazione bassa e piccoli ostacoli, abbiamo deciso di dotarlo di un roll-bar sufficientemente avvolgente che lo proteggesse anche nella parte inferiore. Ulteriori protezioni sono state aggiunte anche al parabrezza e ai raccordi laterali. Come materiale abbiamo utilizzato sprue modellato a caldo. Per il carico abbiamo optato per due fusti cilindri di cartone, rivestiti da un foglio plasticard da 0,25 mm, che hanno snellito maggiormente il veicolo rispetto ad un eventuale container più squadrato. Il congegno di blocco dei fusti è stato realizzato utilizzando due parafanghi originali più alcuni ingranaggi di videocassette.

COLORAZIONE E DIORAMA: La carrozzeria del camion è stata dipinta ad aerografo con tonalità blu (XF-8 Flat Blue della Tamiya) che ben si prestava all'uso per l'alto potere coprente sui diversi materiali usati nella costruzione. L'invecchiamento è stato ottenuto con successivi lavaggi ad olio di nero e seppia. Un drybrush di bianco ad olio ha evidenziato le parti spigolose. La polvere è stata riprodotta grazie ad un paziente utilizzo di pastelli della Rembrandt. Il diorama rappresenta una stazione di rifornimento dal quale fuoriesce un ascensore sotterraneo con il tecnico dello scalo. L'effetto cemento l'abbiamo realizzato scolpendo una colata di gesso che ingloba tutta la base. Anche l'ascensore è autocostruito. I personaggi sono due tecnici di formula uno della Tamiya compltamente modificati nella postura.

CONCLUSIONE: L'opera ha richiesto circa 150 ore di lavoro a "quattro mani". Speriamo che questo camion volante possa suscitare interesse per le autocostruzioni e trasformazioni di genere fantascientifico.

 

 

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