La navicella
Imperiale Shuttle Thidirium è un'astronave di medio piccole dimensioni
che veniva solitamente usata dalla flotta dell'impero come mezzo di trasporto,
per piccoli spostamenti, nella trilogia dei film di "Guerre Stellari".
La caratteristica più affascinante di tale mezzo era che in volo, con
le grosse ali laterali aperte, assumeva una figura triangolare molto slanciata,
e in fase di atterraggio, le ali si ripiegavano verso l'alto per permettere
l'uscita della due zampe ventrali che servivano da appoggio. La navicella
qui riprodotta appartiene alla "classe Kobe", in fase di parcheggio su
un'ascensore presso una base spaziale.
IL
MODELLO L'unica ditta che in Italia distribuisce i modelli
dei films di "Guerre Stellari" è la MPC-ARTL, per tale motivo non vi è
possibilità di scelta. Ciò che colpisce immediatamente è la grossa dimensione
delle ali del mezzo e il non eccessivo numero di pezzi che lo compongono.
Purtroppo il kit di montaggio in polistirene risente dei difetti tipici
di questa marca: l'eccessivo spessore dei pezzi e il non corretto allineamento
in fase di assemblaggio. Positiva invece la mancanza di sbavature e la
buona finitura delle pannellature. Tuttavia il modellista si troverà ad
aggiungere almeno alcuni dei particolari mancanti attraverso l'autocostruzione.
Purtroppo la documentazione esistente su tale modello è piuttosto scarsa
e non permette un'esatta riproduzione dello stesso. Presupponendo che
non tutti riescano a procurarsi il libro giapponese "George Lucas Museum",
riproducente un servizio fotografico dedicato interamente ai modelli originali
della Lucasfilm, per chi volesse far un buon lavoro non rimane che osservare
attentamente il disegno della scatola, che è molto preciso, e qualche
immagine dei films. Le tre ali, composte da due parti ciascuna, si assemblano
a "sandwich", aiutandosi con del nastro da carrozzieri per tenerle ferme.
Nella zona di perimetro fra le giunzioni, che si presenta completamente
vuota e liscia, bisogna ricostruire tutti i particolari presenti nell'originale:
tubazioni, cavi, parti meccaniche, ecc. Il corpo centrale si compone di
quattro parti e ha bisogno, per poter essere montato, di molte prove a
secco per controllare che il sistema di rotazione delle ali coincida con
le relative aperture; nel nostro modello tali parti non corrispondevano
perfettamente e ciò ha richiesto un discreto lavoro di stuccatura e carteggiatura
per eliminare le linee di giunzione. Anche se il modello è stato concepito
per avere le ali mobili, consigliamo di scegliere anticipatamente la configurazione
preferita, e di incollare, perché altrimenti si rischia ruotandole, di
graffiare la verniciatura finale e di forzare la tenuta tra la scocca
superiore e quella inferiore della navicella. Lo scarico dei motori posteriore
non è riprodotto e non esiste documentazione in proposito. Le istruzioni
del Kit indicano di pitturare in azzurro lucido tale parte, per simulare
la luminosità dei getti accesi (orribile!!!), il che sarebbe accettabile
solo in caso di riproduzione del modello in movimento e non parcheggiato.
Noi abbiamo preferito aprire la zona posteriore asportando la plastica
liscia e ricostruire, ovviamente a fantasia, l'interno dei motori utilizzando
plasticard e pezzi recuperati da altri Kit. Nelle istruzioni la posizione
di parcheggio del mezzo è rappresentata con l'apertura ventrale aperta
(con Lord Fenner che scende - sic!). Abbiamo evitato tale scelta, optando
per un veicolo chiuso. I portelloni delle rampe di atterraggio da aperti
sono veramente molto scarni, sono stati quindi migliorati con l'aggiunta
di plasticard. Per quanto riguarda le "zampe" i tubi esterni sono stati
rifatti ed è stato inserito in entrambe un perno di ferro che, ancorato
allo scafo della navicella, le attraversa completamente ed è saldamente
fissato alla base. Completamente ricostruite le due coppie di cannoni
frontai, utilizzando tubicini di ottone di varia grandezza e sprue. Attenzione,
i cannoni sulle ali, in fase di parcheggio, si ripiegavano verso l'alto.
La cabina di pilotaggio è composta da una grossa finestra che permette
di vedere l'interno. Il vetrino in plastica trasparente, oltre ad essere
troppo spesso non coincide bene, pertanto lo abbiamo riprodotto in vacuform
utilizzando un foglio di acetato scuro trasparente ricavato da una scatola
da camicia. L'interno della cabina di pilotaggio è stata ricostruita sostituendo
completamente i sedili (quelli del Kit fanno paura!) e dettagliando plancia
e comandi.
LA
COLORAZIONE La colorazione del modello è stata eseguita
ad aerografo utilizzando come tinta base il grigio H307 della Gunze Sangyo,
per le parti più scure il grigio H317 e per il disegno sull'ala il blu
XF50 della Tamiya. Suggeriamo di colorare separatamente sia l'ala centrale
che la cabina di pilotaggio. Una mano di trasparente opaco prima di eseguire
il lavaggio ad olio nero e seppia è essenziale per uniformare bene il
colore ed evitare macchie indesiderate. La fase finale a pennello asciutto
è in bianco, su tutte le parti in rilievo e spigoli. L'effetto invecchiamento
e usura si ottiene con alcune spruzzate di aerografo evitando di eccedere,
presupponendo che l'Impero non mandasse in giro astronavi marce e fatiscenti.
Va invece ben evidenziata la sporcatura sulla parte dei motori.
IL
DIORAMA L'idea di realizzare una base che desse risalto al
pezzo è stata risolta costruendo un'ascensore adibito all'atterraggio
delle navicelle, lasciando alla fantasia dello spettatore dove portasse
la piattaforma. Tale realizzazione non è stata così facile come può sembrare,
infatti, sostenendosi su cinque tubi riproducenti i martinetti di sollevamento,
la base non era perfettamente stabile, quindi abbiamo costruito una intelaiatura
di metallo internamente ai tubicini che si ancorasse alla base di legno
sottostante. La parte inferiore è composta dal sistema di sollevamento,
volutamente molto complesso di particolari. La struttura della piattaforma
è formata da un foglio di medium density rifoderato di plasticard e arricchito
di particolari nella sua parte inferiore, ricreando il telaio di sostegno
e relativi raccordi, nonché arricchendolo di tubature, condotti e marchingegni
recuperati dalla nostra "banca pezzi". Perimetralmente e nella parte superiore,
sono state inserite delle luci di posizione costruite con rondelle di
ottone tornito e pitturate al centro con vernice lucida colorata. Una
colorazione di grigio scuro ad aerografo uniforma le varie parti, un buon
lavaggio e dry brush hanno completato l'opera. La parte superiore della
piattaforma e colorata in nero semi lucido come visto più volte nei relativi
films.
Escludendo
la base di appoggio, il modello non si presenta eccessivamente difficile,
tenendo anche conto delle migliorie apportate. Lo consigliamo ai modellisti
di media esperienza, ritenendo che, se eseguito con un certo impegno,
tale pezzo ripaghi ampiamente il lavoro eseguito attraverso il suo sicuro
impatto visivo.
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