Reportage dell'evento a cura di Renato Rosano

 

In data 7-8-9 giugno 2008 il Corteo Storico del Comune di Genova si è trasferito in località Amalfi per la consueta Regata Storica delle Repubbliche Marinare. Noi siamo stati selezionati per costituire il famoso corteo e ci siamo incontrati per la prima volta sabato mattina in Piazza della Vittoria. Alcune facce erano conosciute altre (la maggior parte) mai viste prima. Si trattava di ragazzi e ragazze che avevano passato la selezione. Alcuni di questi avevano già fatto parte del Corteo in passato, per altri, come me, era la prima volta.

Il viaggio di andata è stato massacrante. Fra pioggia, coda dovuta ad un incidente e un autista particolarmente rigido sulle norme di velocità e pause sindacali ci abbiamo messo 14 ore. Nel viaggio di andata ci si limitava a fare discorsi con i compagni di viaggio vicini di posto. Chi leggeva libri, chi ascoltava MP3, chi simulava di dormire.

La località di soggiorno si chiama Maiori, ridente cittadina a 5 kilometri da Amalfi. L'arrivo è stato all'insegna della liberazione e della confusione (in contemporanea c'era il pranzo di un mega matrimonio). L'albergo da 4 stelle era meraviglioso. Le stanze quasi. La cena nella sala-discoteca è stata esagerata, in compagnia di un gruppo vacanza germanico. Nell'ordine: bis di primi a base di riso con limone e sfornato con besciamella, vitello in crosta con insalatina mista, dolce della casa. Vino a profusione e acqua a litri per compensare la canicola della sala. La serata si scalda quando il padre dello sposo si presenta con un mitico passo di danza che stende le donne del gruppo. Gli uomini vengono stesi invece dalla sposa che ci regala un saluto e un passaggio di tarantella fra lo scrosciare di applausi dei commensali tedeschi che ammiravano questi italiani tutta pizza e mandolini. Grazie al buon vino e alla faccia di culo di alcuni presenti si forma subito un bel trenino da 70 persone che invade la sala del matrimonio frantumando un magnifico pranzo di nozze. Da notare che il carattere aperto e ospitale degli amalfitani ha evitato che venissimo portati tutti in questura.

La sera tardi alcuni di noi provano a cercare un poco di movimento in qualche locale della cittadina scoprendo che il massimo che c'era in giro era un baretto che alla mattina faceva anche da latteria...

Sveglia alle sette e colazione a buffett (spettacolo...) e poi tutti a fare shopping o a fare due tuffi nella piscina dell'albergo. Alcuni vanno in spiaggia che si trova a 15 metri dall'albergo. Giornata meravigliosa di sole. Ritrovo alle 11 per pasto frugale e leggero. Nell'ordine: Pizza fritta e mozzarella di bufala alla piastra con foglie di limone (alcuni se le sono mangiate), dolce di crema. Alla faccia del pranzo leggero...

Partenza per Amalfi alle 14. Il tragitto ci ha fatto apprezzare la costa veramente unica nel suo genere con posti da favola. Il tutto circondato da limoni. All'arrivo incontriamo la mitica Elisabetta Zorzi che ci accompagna negli spogliatoi per la vestizione. Nella confusione generale con 30° di temperatura ci vestiamo alacramente. Quando ho finito di vestirmi mi ritrovo semibloccato nel costume multistrato per nulla rinfrescante. Poi, tutti in strada a costituire la formazione da parata. Devo dire che pur criticando l'aspetto filologico dei costumi e dei materiali usati facevamo una certa figura. Le nostre ragazze erano tutte molto belle e gli uomini belli massicci. Molto bello, oltre che bravo, anche il gruppo dei suonatori.

La partenza ha subito un blocco dovuto all'arrivo in ritardo della fanfara dei carabinieri e di alcune autorità che bloccano il corteo per quasi venti minuti, sotto il sole ovviamente. Ripartiamo fra due ali di folla plaudente e fotografante accompagnati da frasi di incoraggiamento "...hueeee quanto su belli chisti ...". Il tentativo di mantenere in passo la formazione è meritevole anche in assenza di prove preparatorie. Le popolane aprono il corteo infiorando l'asfalto di siffatti e costosi petali e sguardo sorridente da semiparesi. Tromboni e tamburi facevano da colonna sonora al gruppo. Il "testa di maglio" dall'alto dei suoi 2 metri seguiva il pesantissimo confalone con asta in ghisa. Gli uomini in armi belli tronfi nelle loro armature, gli alfieri e i capitani con i bellissimi (e caldissimi) mantelli, i nobili e le dame dai colorati vestiti e splendide acconciature, chiudeva il corteo il frate che elargiva anatemi al pubblico pagante e il rematore palestrato.

Il corteo si conclude con salita e ridiscesa della scalinata senza che nessuno inciampi. Grande risultato. Dopo il terzo piazzamento dei rematori si torna in albergo.

Dopo una meritata cena, nell'ordine: mezze penne all'odore di cozze e pomodorini in quantità industriali, persico con patate e melanzane, dolce della casa. Il tutto innaffiato da sola acqua visto l'andazzo dei beoni. Dopo cena si cerca di organizzare qualcosa. Chiara si sbatte per procurare un traghetto che ci porterebbe a Positano per una passeggiata nel famoso corso. Un gruppo di venticinque si stacca per la gita. Siccome io facevo parte dei venticinque commenterò la gita.

Il traghetto si rivela un barcone in stile traversata di albanesi. Positano era deserta e l'unica cosa aperta si rivela una balera sul mare strutturata sul un edificio normanno, molto suggestivo. Tutti in balera allora. Entrati noi e la sala si riempie. Infatti a parte noi c'erano solo una manciata di turisti d'oltreoceano. Metà del gruppo si scatena su ritmi incomprensibili. Il DJ ce la mette tutta ma i mix fra le canzoni sono pesanti. Fanno scalpore un paio di ballerine americane molto disinibite e gonfie di aperitivi e una simpatica coppia di pensionati altrettanto disinibita su un divanetto. La serata si conclude con rientro notturno (molto suggestivo e molto lungo) con metà dei croceristi sdraiati sul fondo della tinozza. Il bello è che non ha bevuto nessuno ma sembravamo ubriachi. Rientro in branda per le 5 del mattino, giusto in tempo per stendersi prima della colazione delle 7. Partenza alle nove dopo aver pagato i limoni nella hall dell'albergo e salutato i simpatici camerieri.

Il viaggio di ritorno è stato più veloce, solo 10 ore, ma con uno spirito cameratesco diverso. Si erano formati piccoli gruppi molto affiatati e la gente era molto rilassata e contenta. Io facevo parte del gruppo dei barzellettieri dove faceva da traino il buon Ottavio mitico nelle sue narrazioni in multicadenza. Qualcuno prova a dormire durante la proiezione del film. Arrivo in serata a Genova. Baci e abbracci e promesse di non perdersi di vista. Appuntamento per Pisa, sembrerebbe.

Sono rimasto piacevolmente stupito di poter avere ancora certe emozioni e passare dei così bei momenti insieme a molta gente simpatica. E' stata un'esperienza che mi ha permesso di conoscere persone interessanti. Ringrazio il Comune per l'opportunità concessa e spero di poterne fare ancora. Un saluto caloroso a tutti i "corteisti".

Renato (l'alfiere)

 

Reportage fotografico

Il viaggio:

L'albergo:

Le cittadine:

Il corteo e i figuranti:

Gita sul barcone: